Nel tratto di Mar Tirreno all’immediato nord della Sicilia si trova il meraviglioso arcipelago delle Isole Eolie, composto da sette magnifiche isole che sono state inserite nella lista dei patrimoni Unesco, che racchiude i luoghi più belli e importanti del globo, siano essi per importanza artistica o naturalistica.In questo incantevole corollario troviamo l’isola di Filicudi, quinta componente per grandezza dell’arcipelago, permeata da un fascino selvaggio e lontano dal turismo di massa. Non si presenta raffinata e ricercata come Panarea, né affollata come Lipari: Filicudi è un’isola dove ritrovare il contatto con se stessi, facendosi circondare dalla natura che ancora tutto governa.
Filicudi: l’uomo riscopre il contatto con la natura
Nei mesi invernali è abitata da circa duecento persone, che arrivano a quasi tremila nell’alta stagione estiva. La sua origine vulcanica è evidente, poiché è dominata da Monte Fossa delle Felci, un vulcano spento che supera i settecento metri di altezza, il quale offre un panorama da togliere il fiato. Sul promontorio di Capo Graziano si trovano i resti di un villaggio risalente al Neolitico recentemente scoperto, i cui reperti vanno ad arricchire una sezione del Museo dell’arcipelago Eoliano, che può vantare l’esposizione di ritrovamenti testimonianti attività risalenti all’Età del Bronzo. Filicudi può essere considerata spartana, per certi versi, se pensiamo che la corrente elettrica ha raggiunto l’isola solo nel 1986, e che vi è un’unica strada asfaltata che collega i due borghi marinari, i punti di approdo di aliscafi e traghetti, unica via di accesso. È per questo che Filicudi si presta particolarmente agli amanti del trekking e dell’escursionismo, dato che è possibile girare tutta l’isola e raggiungere le sue contrade interne grazie alle mulattiere e ai sentieri che l’attraversano, senza preoccuparsi della mancanza di illuminazione stradale: l’assenza di luce artificiale, precisa scelta amministrativa, restituisce al cielo la sua originaria luminosità, dando tutta un’altra vita al significato di “passeggiata sotto le stelle”.Nel cuore dell’isola si è circondati dalla macchia mediterranea, dal brusio delle cicale e dai fruscii del vento, che porta odori mai sentiti o magari dimenticati, ricreando quel collegamento sopito con la parte più ancestrale dell’essere umano, un ritorno alla natura. Il mare che la abbraccia è ovviamente di una bellezza sopraffina, e le alture possono far estendere lo sguardo a perdita d’occhio, fino a vedere in lontananza alcune delle altre isole dell’arcipelago, dove mare e cielo si incontrano all’orizzonte. L’assenza di sabbia sulle spiagge di Filicudi è una caratteristica data dalla sua origine vulcanica, si incontreranno solo ciottoli levigati dal vento sui suoi litorali, e gli appassionati di snorkeling avranno di che bearsi, grazie alla bellezza dei fondali ed alla presenza di quattro relitti navali. Filicudi è un’isola che, tramite la bellezza della sua natura, può riconnetterci con il profondo mistero della permanenza del tempo.